Be Advisor Headquarter

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La sede di BeAdvisor nasce dall’incontro tra un imprenditore visionario e il paesaggio rurale veneto, descritto da un abaco di figure semplici: le superfici geometriche dei campi coltivati; le linee rette di viali, siepi e filari; i dossi e gli avvallamenti di argini, fossi e bacini.

Qui, in un sito di circa 10.000 mq al limite tra un quartiere residenziale e l’aperta campagna, il titolare di una società di consulenza finanziaria decide di trasferire i propri uffici, prima insediati nel centro storico del capoluogo.

 

A spingerlo è una nuova idea di ambiente di lavoro, che si amalgama con gli spazi di condivisione e per lo sport, integrando interni ed esterni. Il benessere, la salubrità, la socialità e l’ecologia sono i capisaldi di questo approccio, che pone al centro la persona.

Un volume in calcestruzzo a vista si sviluppa con marcata orizzontalità su un unico piano integrandosi nello skyline e instaurando relazioni molteplici con gli spazi aperti e con i luoghi ad uso informale e ricreativo che sorgono nelle immediate vicinanze.

La naturale baulatura del sito è rimodulata con leggere variazioni che individuano rilevati e depressioni. Mentre l’invaso erboso centrale risponde a una funzione idraulica e slancia la facciata, i terrapieni perimetrali fungono da schermature acustiche e visive verso il traffico veicolare che circola attorno al sito. La naturale conformazione orografica è assunta dunque a materiale di progetto e modificata per configurare nuove soluzioni tecniche, definire inattesi scorci prospettici e individuare gerarchie spaziali.

L’architettura riprende figurativamente la trama del paesaggio e con l’essenzialità del suo linguaggio appare come un oggetto sospeso sulla distesa erbosa, in equilibrio sul giardino. La tensione tra l’increspatura del segno orografico e il rigore del volume in calcestruzzo si concentra nell’ombra che l’oggetto architettonico produce interfacciandosi con il piano di campagna.

La composizione planimetrica nasce da setti in calcestruzzo a vista disposti paralleli e sfalsati, a reinterpretare la tessitura dei campi coltivati. La loro modularità richiama il passo dei filari di vite che prima occupavano il sito di progetto.

 

Tale articolazione dello spazio per fasce parallele è chiaramente leggibile anche negli alzati, attraverso lo scarto in altezza del percorso distributivo centrale. Gli spazi di lavoro si sviluppano lungo questo asse, sulla cui testata si trova l’ingresso, valorizzato da un portale fuori scala in acciaio e un setto sospeso in calcestruzzo. Un secondo asse, ortogonale al primo, separa il fronte pubblico dell’edificio dall’area operativa: nella prima parte si trovano la reception e le sale riunioni, nella seconda uffici di diverse dimensioni e un open space. La fascia di filtro, marcata in pianta dall’estroflessione del volume tecnico verso nord, ospita i servizi, uno spazio relax con cucina e un patio.

 

 

Tutti i pavimenti sono trattati con omogeneità in conglomerato cementizio levigato con inerte a vista. La lunga prospettiva del percorso distributivo è valorizzata a terra da una corsia a finitura bocciardata che a una delle estremità rimanda al taglio di luce della copertura. Il calcestruzzo, riproposto anche nel bancone di ingresso e nelle pavimentazioni esterne, dialoga con il soffitto a listelli di legno, la boiserie laccata color grigio antracite e i serramenti in acciaio. Le scelte tecnologiche, dall’impianto fotovoltaico al recupero delle acque piovane per l’irrigazione, sono orientate a un uso sostenibile delle risorse.

Gli spazi interni instaurano un rapporto molto stretto con l’ambiente naturale. I setti in calcestruzzo, orientati in senso est – ovest, si alternano ad ampie vetrate, che moltiplicano le viste sul giardino e accolgono la luce naturale, modulandola in funzione delle necessità degli spazi interni. Lo sbalzo della copertura e le tende esterne costituiscono sul fronte meridionale le schermature dalla luce diretta.

Collocato in posizione di cerniera tra l’area pubblica e lo spazio operativo, il patio alberato centrale rappresenta il fulcro visivo dei luoghi di lavoro, riportando la luce naturale e la vegetazione nel cuore stesso dell’edificio.

Altre due corti svuotano il fronte settentrionale schermandolo dai parcheggi. Si tratta di spazi minerali in cui spiccano la fascia di formio e la serie di betulle. Gli uffici che vi si aprono con ampie vetrate beneficiano di una luce diffusa da nord, mentre la sala relax con il suo doppio affaccio si protende verso l’esterno e ne diventa ideale prosecuzione.

I luoghi del lavoro, concepiti dunque con un elevato grado di flessibilità, ecologia e innovazione tecnologica, si mescolano a spazi aperti informali, aree verdi, campi da padel, servizi per il bike sharing e la corsa. La contaminazione favorisce la creatività e la sinergia mentre il contatto diretto con l’ambiente naturale incrementa un benessere fatto anche di comfort visivo, acustico, luminoso, termoigrometrico.

Elementi naturali e antropici si compongono armoniosamente generando un campus per il lavoro e i servizi alla persona secondo un’intenzione organica di bellezza.

 

 

 

   

 

 

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